10 Dicembre 2024

th_Stemma 3 Rgt. Bers.

 

 

 

” Il Glorioso”

 

 

 

Il 3º Reggimento bersaglieri si compone di un comando di reggimento, una compagnia di supporto logistico e dal 18º Battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”, pedina operativa dell’unità.

 E’ il reggimento bersaglieri più decorato ( in qualità) d’Italia. Infatti vanta due Ordini Militari d’Italia, tre Medaglie d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, una d’Argento al Valore dell’Esercito, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare ed una di Bronzo al Merito Civile.

Ha sede a “Sa Portedda” Teulada (CA)

Origini e vicende ordinative/organiche

Il Comando dei Bersaglieri del 3° Corpo d’Armata formato a seguito R. Decreto 24 gennaio 1861, il 31 dicembre dello stesso anno prende nome di 3° Reggimento Bersaglieri con soli compiti amministrativi e disciplinari.

L’unità, a datare dal 1° gennaio 1871 assume anche fisionomia operativa ed è formata dai battaglioni XVIII, XX, XXV e XXXVIII; dal 1° ottobre 1910 dispone anche del III battaglione ciclisti soppresso poi nel novembre 1919.

Nel luglio 1924 tutto il reggimento è trasformato in unità ciclisti e tale rimarrà sino al 1936. L’ordinamento 1926 ne prevede la formazione su comando, XVIII e XX battaglione ai quali si unisce nel 1935, anche il XXV.

Dall’ottobre del 1939 viene inquadrato nella 3^ Divisione Celere “Principe Amedeo Duca d’Aosta”. In essa , al comando del Col. Aminto Caretto.  ( nella foto durante la campagna di Russia) prende parte al secondo th_Col.Caretto in Russiaconflitto mondiale. Dopo una permanenza sul fronte alpino occidentale e dopo aver partecipato alle operazioni contro la Jugoslavia nella primavera del 1941, il 24 luglio successivo viene inviato in Russia facente parte del CSIR. Subito a contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper,  il 28 settembre successivo partecipa alla prima battaglia, combattuta e poi vinta, da soli reparti italiani a Petrikovka sul fiume Don proseguendo poi verso il bacino del Donez in condizioni ambientali proibitive e conquistando, prima la “testa di ponte” di Uspenowka e poi, al 20 ottobre, il centro ferroviario industriale di Stalino, precedendo la IV  divisione alpina tedesca, impadronendosi poi, nel novembre successivo, del centro industriale del Rikowo, con un ingente bottino di guerra costituito da personale e materiali. Nei successivi giorni del 11 e 12 novembre, i bersaglieri del XVIII e XX battaglione si lanciarono in aiuto dell’ 80° reggimento di fanteria, sottraendolo a sicuro annientamento. Sul Fronte russo il 3°Reggimento ha combattuto per quasi due anni, dando prova di valore e di sacrificio. Tra le sue fila militava il Tenente Antonio Toti, nipote del mitico Eroe del Carso. Il giorno di Natale del 1941, i russi scatenarono una pesante offensiva, poi denominata “Battaglia di Natale” che investì in pieno il Reggimento bersaglieri con un suo battaglione accerchiato per dieci ore prima di riuscire a sottrarsi e ripiegare. Nel maggio del 1942, il Reggimento con gli altri reparti della 3^ Divisione celere, penetra profondamente nello schieramento avversario occupando Millerovo, centro del bacino minerario di Bocovo Antrazit e raggiungendo, dopo una marcia di oltre 450 Km., la riva destra del Don nell’ansa di Serafimovic con l’obbiettivo di recidere una consistente testa di ponte russa. Il 30 luglio il XX battaglione occupa la stessa città di Serafimovic dopo un attacco notturno di sorpresa, mentre il XVIII battaglione occupa Belajewski ed il XXV battaglione, la città di Bobrowski. Nel corso dei combattimenti, il comandante di Reggimento, Col. Caretto cade colpito a morte, decorato poi di Medaglia d’Oro al VM.

Nel mese di agosto, malgrado fosse stato ridotto ad un quarto degli effettivi, il reggimento difende ancora le posizioni di Jagodnij arginando e respingendo le offensive russe. Dopo essere stato schierato, in novembre, nella zona di Meskow sul Don, il 19 dicembre affronta la sua ultima battaglia per sfondare l’accerchiamento e ripiegare di fronte ad una schiacciante superiorità avversaria. Lascia sul terreno centinaia di bersaglieri Caduti. Rientrato in Italia verso la fine di marzo del 1943, il reggimento viene dislocato in Emilia per poi sciogliersi a seguito della proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre.

A seguito degli avvenimenti che seguirono, elementi dei suoi battaglioni bersaglieri parteciparono alla Guerra di Liberazione a fianco degli Alleati combattendo a Montelungo e Monte Marrone. Ricostituitosi nuovamente ii gruppi, il 1° ottobre 1944 diedero vita al Battaglione “Goito” che, inquadrato prima nel Corpo Italiano di Liberazione e poi nel Gruppo di Combattimento “Legnano” si distinse sul Fronte Bologna e Poggio Scanno.

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Ricostituito il 1° luglio 1946, il 3° Reggimento Bersaglieri inquadra anche il Battaglione “Goito” che ha partecipato alla guerra di Liberazione. Nel 1967 si trasferisce a Milano nella caserma Mameli di V.le Suzzani (nella foto), ove viene articolato su due battaglioni bersaglieri (X e XVIII) equipaggiati entrambi con M113, sul IV battaglione carri equipaggiato con carri M47 Patton, una compagnia c/c  da 106 s.r. e la compagnia comando.

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Con la profonda ristrutturazione dell’esercito italiano del 1976 che aboliva il livello reggimentale, il 3º Reggimento bersaglieri viene sciolto il 20 ottobre 1975 e il suo comando si trasforma in Comando 3^ Brigata mec. “Goito”. La Bandiera di Guerra e le tradizioni vengono ereditate dal 18º battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”. Sia il 18° che il 10º battaglione bersaglieri “Bezzecca”, stanziato a Solbiate Olona, presso la caserma “Ugo Mara”, vengono inquadrati nella 3^ Brigata mec. “Goito” intanto costituitasi in seguito alla soppressione della Divisione “Centauro”. Tra il 1982 e 1983 alcune Compagnie del 18° Battaglione “Poggio Scanno” vengono aggregate al II° Battaglione Bersaglieri “Governolo” per la missione di Pace in Libano.

Ricostituitosi nuovamente nell’agosto del 1991 in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito”, dal 1° agosto 1992 assume la denominazione attuale.

Nel quadro del processo di riordinamento dell’Esercito Italiano, nel 2002 il Reggimento  passa alle dipendenze della Brigata cor. “Ariete”. Il 30 novembre 2009 infine, con la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli” di Milano, il Reggimento (dopo 46 anni di permanenza) viene trasferito a “Sa Portedda” (Teulada) in provincia di Cagliari, inglobando il disciolto 1º reggimento corazzato della Brigata Sassari.

Da ottobre 2011 ad  aprile 2012 il reggimento ha partecipato all’operazione ISAF XVII in Afghanistan nell’ambito del Provincial Reconstruction Team diHerat.

                    M O T T O

              MAIORA  VIRIBUS  AUDERE 

( Osare con le proprie forze le maggiori Imprese)
                   

M ai Reggimento più grande fù !

A  quota 85 L’Eroe Italico entrò nella leggenda !

I  tuoi battaglioni, oltre i Sei Busi e Vermigliano,

O ltre la Gloria, Oro portarono al tuo vessillo.

R itornati alla Pugna quanti restarono sul Carso !

A quota 144 perenne veglia l’ombra di Paride Razzini !

V incesti in tempi antichi con Bruzzesi a Monte Suello0.

I Protti e poi i Pecorari, i Liotta, Franzoni e Giovannetti

R omolo Briglia, Frezza e Paladini ti diedero nuova luce.

I l Nipro con Rassipnaja e Iwanowka due medaglie d’Oro

B en merito alla Bandiera oggi nel Poggio Scanno.

U n segno lasciasti ovunque passò il tuo nome.

S peranza nella vita, amore in chi resta e ricordo dei Caduti.

A minto caretto veglia su tutti i morti.

U n dì ritornerà da Serafimowitch con Violetti e Reverdito

D irà delle leggende vissute con taralli e Don Mazzoni,

E tutti dirà, da Cassinelli a Sbaiz a Croce, tutti,

R educi delle più belle imprese, furon Eroi della più pura razza

E tutti fratelli uniti in un amore che mai si spezzerà