Dal 20 settembre 1870 ai nostri giorni
Club di Territorio di Roma T.C.I. Aprile 2021
Alle amiche e agli amici, Volontari del Touring Club Italiano.
Questa raccolta di scritti, realizzati dai nostri Volontari attraverso approfondite ricerche, intende ripercorrere gli avvenimenti che portarono Roma a diventare la Capitale d’Italia e i successivi eventi che avviarono un significativo processo di trasformazione urbanistica, politica e sociale della città. In essi troveremo anche alcuni approfondimenti sui più importanti attori di queste vicende, i Bersaglieri.
Per molti studiosi, è proprio con la “Presa di Roma” del 20 settembre del 1870 che ha inizio la “Roma moderna”, una Roma che oggi ha subito tante mutazioni, stravolgimenti, ampliamenti da non riuscire quasi a riconoscerla nella città di allora.
Eppure quando oggi percorriamo strade, attraversiamo piazze, osserviamo monumenti e palazzi intorno a Porta Pia, a Via XX settembre, a Piazza della Repubblica e a Via Nazionale siamo consapevoli che essi costituiscono il risultato di quei cambiamenti.
Questo anniversario, che nel tempo aveva avuto momenti di grandi festeggiamenti e momenti nei quali era passato in sordina, avrebbe dovuto avere lo scorso anno un importante riconoscimento pubblico, ma tutto è stato tenuto necessariamente sotto tono.
Anche noi del Touring Club Italiano avevamo programmato una serie di attività sul territorio per ricordare l’anniversario della “Presa di Roma” ma siamo riusciti solo ad avviare una prima passeggiata (in tre edizioni) e una visita al Museo dei Bersaglieri, mentre abbiamo dovuto sospendere le altre iniziative a causa dell’emergenza sanitaria.
In questo nuovo anno, contribuiremo comunque a ricordare i 150 anni dalla proclamazione di “Roma Capitale del Regno”, avvenuta con la legge del 3 febbraio 1871, attraverso due passeggiate previste per la metà di maggio.
Sarà, però, soprattutto con questo Dossier che racconteremo gli avvenimenti che portarono alla trasformazione della nostra città da Capitale dello Stato Pontificio a Capitale del Regno d’Italia.
Mi piace ricordare le parole scritte da Edmondo De Amicis, in memoria di quegli eventi, che ancor oggi potrebbero essere lette come testimonianza della lotta di liberazione dal nazifascismo:
“…saluto e ringrazio i padri e i fratelli che non sono più, quelli che languirono negli esigli e nelle carceri e quelli che spirarono sui patiboli e sui campi di battaglia per darci questa grande patria, la quale, dopo cinquant’anni di dolore e di sangue, oggi s’incorona al cospetto del mondo.
O benedetti morti che ci avete preparato questo giorno! O poveri morti che non l’avete potuto vedere con noi! Siate amati, onorati, benedetti in eterno!”
E l i s a B u c c i