Ricordi del Corpo

Con l’aumentare delle compagnie venne introdotta l’usanza di presentarsi tra ufficiali, sot­tufficiali e bersaglieri con il numero della compagnia, poi con quello del battaglione e più tardi, ma molto di rado, col numero del reg­gimento: per cui due militari incontrandosi si presentavano così: uno salutan­do diceva, primo (s’in­tenda battaglione); l’altro risponde­va settimo; a questa prima concisa presentazione seguivano i cognomi, poi subito mille domande, a cominciare dai nominativi di tutti gli uf­ficiali o dei sottufficiali del reparto di appartenenza.   

Era dovere inoltre presentarsi al comandante del re­parto, se ufficiale; se si trattava di sottufficiale, ai colleghi; e così dal­l’alto in basso fino al bersagliere semplice.  Seguiva un immediato invito a pranzo o al caffè. Questa consuetudine forniva la possibilità di scambiare reciproche notizie su battaglioni e compagnie ; di raccontare le gesta perso­nali, di mantenere vive le conoscen­ze e amicizie. Si noti che anche quando il Corpo raggiunse il nume­ro di 45 battaglioni, le relazioni si mantennero vivissime; in breve la consuetudine divenne obbligo per tut­ti, ma specialmente per i nuovi del Corpo e gli inviti tanto più si facevano quanto meno intime erano le amicizie e le cono­scenze personali.

Si ricordi inoltre che ogni uffi­ciale e sottufficiale si riteneva ob­bligato a sapere a memoria i nomi degli ufficiali dei diversi battaglioni e a conoscerne le gesta, i meriti, i difetti; e parlando di un battaglione o compagnia bastava accennare soltanto al nome del Mag­giore o del Capitano, per risalire a fatti di valore, ad episodi eccezionali. La tradizione orale anziché perdere elementi, metteva radici ed anche se si incontravano battaglio­ni provenienti da siti lontani, si instaurava subito un’intimità,  un’amicizia e si saldavano rapporti di stima come fra persone che già si conoscevano  da tempo.

ALTER da Rivista Militare italiana del 1886

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Colonnello dei Bersaglieri in congedo assoluto, è nato a Bari il 14 agosto 1930. Dopo aver militato nel I Battaglione del 1° Reggimento Bersaglieri in Roma e successivamente nel 182° Reggimento Fanteria Corazzato “Garibaldi” in Sacile, ha prestato servizio quale Istruttore Militare di Educazione fisica nella Scuola di Fanteria di Cesano e poi nel Comando NATO della Forza Mobile terrestre di A.C.E. in Heidelberg, Germania; in seguito presso lo Stato Maggiore dell’Esercito, ha diretto per 22 anni la Biblioteca interna dell’Ufficio. È autore del volume "Le cinquecentine" della Biblioteca Militare Centrale, di un saggio "Appunti per una storia del rancio e dell’alimentazione militare" apparso in Memorie Storiche Militari - 1982 e del volume redatto con il concorso di Alfonso Bartolini "I Militari nella Guerra Partigiana in Italia 1943 - 1945", edito nel 1998 dallo SME Ufficio Storico nonché di numerosi altri saggi, articoli e recensioni apparse su varie riviste specializzate fra le quali “Rivista Militare” ,“il Quadrante”, “UNUCI“ e “Patria Indipendente” . Nel 1999 è stato eletto Presidente della Sezione ANB “Andrea Baldi” di Roma e dopo aver collaborato per diversi anni al periodico “Fiamma Cremisi, edito dalla Presidenza Nazionale, ne ha diretto per oltre due lustri la stesura e la Direzione e inoltre ha provveduto alla Redazione dell’annuale Calendario Associativo.