Fanfara Torre Alfina

“I BERSAGLIERI DELL’ALFINA”

Torre Alfina, delizioso borgo medioevale che bacia le terre tra Lazio, Umbria e Toscana, dove si fondano storia, tradizioni, buona cucina e soprattutto buon vivere.

Il suo toponimo “Torre” trae origine dalla sua storia: nei comentari historici di Monaldo dei Monaldeschi della Cervara si parla di una torre di avvistamento poi trasformata in castello durante il regno longobardo di Re Desiderio nell’VIII secolo.

Probabilmente “Alfina” deriva dal latino <<ad fines>> che indicherebbe la collocazione ai confini del territorio di orvieto. Secondo altri sarebbe stato aggiunto per identificarla con la sua collocazione geografica sull’omonimo altopiano.

Borgo traboccante di storia che passa il testimone da grandi famiglie ad importanti eventi che hanno segnato il nostro territorio. Ed ora ci appare così, impregnata del suo profumo dalle note antiche e di quelle di una fanfara che abbraccia componenti di tutto l’altopiano.

Fanfara che nasce nei primi anni ’80 con la collaborazione del Generale Franco Stella, allora capitano ed il bersagliere Eraldo Camilletti, vanta numerose presenze ai raduni nazionali ed alcune presenze nelle trasmissioni più importanti della Rai.

Dopo diverse vicissitudini è rinata nel 2009 sempre per volontà di Eraldo Camilletti, recentemente scomparso (2014) e coadiuvato dal figlio Fabio che ne ha preso l’eredità.

Attualmente la fanfara è composta da circa venticinque elementi, guidata dal bers. Fabio Camilletti già militante nella fanfara del 1° Reggimento Bersaglieri “La Marmora”.

Fanfara dei bersaglieri in congedo, pervasi da uno spirito che va ben oltre il sentimento bersaglieresco. Sono prima di tutto un gruppo di amici, affiatati, che si incontrano per suonare ma soprattutto per stare insieme. Contare per un unico ideale: divertirsi. Dietro ad ogni nota, dietro ad ogni formazione c’è la voglia di stare insieme.

Quasi tutti i componenti della fanfara si sono musicalmente formati nelle bande di paese ma credendo in quelli che vengono chiamati “canoni ideali” e credendo nell’amicizia e nel rispetto reciproco, sono entrati a far parte di quel meraviglioso esempio di tradizione tutta made in Italy.

Hanno fatto parte della fanfara bambini, ragazzi, padri e nonni, tutti travolti e rapiti dallo stesso spirito d’amicizia.