Mendicare una partecipazione…


In questo periodo sui social si fa un gran parlare dell’intenzione di alcuni personaggi non iscritti all’ANB di partecipare con un loro gruppo al Raduno Nazionale di Matera.

Colgo l’occasione per esprimere il mio personale pensiero in merito.

Mi meraviglia che molti Bersaglieri gridino allo scandalo. A mio modestissimo parere questi Bersaglieri sbagliano a dare importanza a questo che è ormai un fenomeno di vecchia data. Noi Bersaglieri siamo generosi e quindi, nel giorno più bello dimostriamo magnanimità e consentiamo che costoro possano provare un po’ di gioia bersaglieresca dato che essi, malgrado il senso di onnipotenza che li pervade, non ne sono capaci e sono costretti a rivolgersi a noi per sentirsi un po’ Bersaglieri.

Certamente il giorno dopo quest’accoglienza tali personaggi riprenderanno a lanciare il loro vilipendio e le loro contumelie e false accuse nei confronti dell’ANB, ma vogliamo togliere loro l’unico motivo di vita? Senza il quale sarebbero esseri amorfi, privi di espressione con cui porsi all’attenzione di qualcuno? E tale scopo hanno anche le loro puerili provocazioni: porsi all’attenzione di qualcuno specialmente sui social, che oggi sono un utilizzatissimo mezzo di comunicazione capace di far sembrare tanti anche i pochi.

Quello che mi meraviglia è che oltre ai loro pochi adepti, i quali naturalmente fanno corona, ci siano anche alcuni Bersaglieri i quali ingenuamente raccolgono la provocazione e tentano un minimo di contestazione senza considerare che questo è proprio ciò che vogliono tali personaggi. Essi, infatti, fanno qualsiasi cosa pur di apparire. Anche azioni più incisive della dialettica gli andrebbero bene, perché servirebbero a farli uscire dal nulla in cui sono perennemente immersi.

In tal modo essi raggiungono lo scopo di far sapere che esistono ed allo stesso tempo trovano la linfa vitale che sarebbero incapaci di procurarsi autonomamente perché non ne hanno la forza e, soprattutto, non ne hanno lo stimolo e sono pertanto costretti a mendicare un po’ di visibilità mascherata in una partecipazione che noi concediamo loro e della quale, peraltro, essi non riescono nemmeno a godere.

Perché a differenza del Bersagliere che ha la soddisfazione di operare in una grande Associazione e quindi sente lo stimolo e l’orgoglio di appartenervi, costoro non provano amore per la loro organizzazione ma solo senso di appartenenza che ha origine dalla comune rabbia nei confronti dell’ANB che è l’unico collante che li tiene uniti.

Solo una cosa dobbiamo fare: non consentire loro di frammischiarsi ai nostri Bersaglieri e Simpatizzanti.

Nel senso che lasciamo pure che essi partecipino alla sfilata con il loro piccolo gruppo ma non accogliamoli dentro le nostre sezioni fra i nostri iscritti. Evitiamo, come detto, puerili eventuali provocazioni che avrebbero il solo scopo di rovinare la nostra festa.

Ma questo non tanto perché abbiamo timore del contatto quanto perché purtroppo dobbiamo essere noi a far capire loro che mendicando la partecipazione perdono definitivamente la dignità di gruppo che potrebbero riacquistare solo impegnandosi a organizzare un proprio raduno e rinunciando a forme di parassitismo che porta solo del danno alla loro immagine.

Ammesso e non concesso che ne abbiano una.

IL PRESIDENTE NAZIONALE