Qual è il prezzo dell’onore? Compiere il proprio dovere fino in fondo, servendo valori che hanno permeato la nostra vita in modo costante, o seguire un moto improvviso ma irrinunciabile, col cuore in tumulto, folgorati da una visione che ci ha “buttato giù da cavallo”? Si può essere “eroi” sia agendo con calma razionale che con incontenibile entusiasmo? Ce lo raccontano Paolo Volpato e Aldo Stevanin nel loro bellissimo libro dedicato a due figure opposte ma complementari, padre e figlio, entrambi caduti in combattimento durante la Grande Guerra, entrambi decorati al Valor Militare: il Magg. Giovanni Riva (due MAVM), Brigata Sassari, e suo figlioSten. Alberto RivaVilla Santa (MOVM e MAVM), 8° rgt Bersaglieri. “Il prezzo dell’onore” è una lente d’ingrandimento che non solo descrive in modo egregio la situazione storico-militare dei reparti nei quali i nostri due personaggi erano inquadrati, ma, grazie anche a testimonianze assolutamente inedite di carattere familiare, fa entrare il lettore nell’animo di questi due Riva, così diversi nell’indole ma così vicini nel concepire cosa significasse per loro sentirsi Uomini: non tradire la propria vocazione ed identità morale.
La figura di Alberto è particolarmente cara e importante per il Corpo dei Bersaglieri perché egli, volontario a 17 anni, caduto il 4 Novembre 1918, fu l’ultimo Ufficiale decorato del conflitto. Il solo Bersagliere ad essere commemorato sul monumento a Porta Pia, accanto ad Enrico Toti, entrambi quintessenza dello spirito bersaglieresco riassunto nella frase che Alberto soleva scrivere alla madre dal fronte:
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