MURIS DI RAGOGNA (UD) 3 aprile 2016 – Rievocazione tragedia nave "Galilea" (1942)

Gli Alpini rievocano assieme ai Bersaglieri, ai Marinai ed ai Carabinieri la tragedia del Galilea

Commozione sul Monte di Ragogna per l’affondamento della nave e la scomparsa di centinaia di soldati

Più di 600 persone con 100 ga­gliardetti alpini, 15 vessilli sezio­nali ANB e 20 associazioni d’arma erano presenti in vetta al monte di Ragogna per il 74° anniversario dell’affondamento di nave “Ga­lilea”, causato da un sommergibile britannico nelle acque dello Ionio, che trasportava 1275 soldati tra alpini (965), bersaglieri (46), carabinieri (80), marinai (97) e personale vario (153); solo 284 furono i super­stiti. I bersaglieri appartenevano al 2° reggimento che era stato mobilitato per la Campagna di Albania nel 1940 e, ultimato il ciclo operativo, a scaglioni rientravano in patria. Il plotone era alla guida del sottotenente Usai Giovanni e 33 perirono nella tragedia. Ad onorarli erano presenti i bersaglieri del fvg accompagnati dal Pres. Prov.le di Udine Adriano Bidin e dal Cons. Reg.le Giorgio Borean con i labari della Provincia di Udine e delle sezioni bersaglieri di San Daniele, Latisana, Udine e San Giorgio di Nogaro.

Quella di Ragogna è una commemorazione molto senti­ta in Friuli per il fatto che le maggior parte elle vittime appartenevano al  battaglione alpini Gemona,  costituito essenzialmente friulani.

L’evento è stato organizzato dalla sezione ANA di Udine con il patrocinio del Co­mune di Ragogna e della Brigata Julia.

Importante e significativa la partecipazione di un nutrito gruppo di bambini delle locali scuole seguiti da Agnese Marcuzzi. «Quale mi­glior mezzo per dire a questi ra­gazzi che tutte le guerre sono sempre sbagliate e sempre evi­tabili» ha detto nel suo interven­to il sindaco di Ragogna Alma Concil. «Abbiamo il dovere di ri­cordare tutti i morti per la Pa­tria e la libertà, in particolare quelli del Galilea, ribadendone senza stancarci mai la nostra gratitudine e il nostro immenso grazie. Se viviamo tempi di pa­ce nonostante la nuova asim­metrica guerra del terrorismo alle porte, è merito loro». Dante Soravito presidente del Gruppo Ana di Udine oltre a ricordare la fine del piroscafo, ha sottolineato come le forza armate del nostro paese continuino a portare fratellanza e democrazia nelle zone più calde del Medio Orien­te. Ha poi avuto parole di riguar­do verso i due nostri Marò, ostaggi dell’India: «Una situazione incresciosa che il nostro go­verno deve risolvere quanto pri­ma, ne va dell’onore di tutte le nostre forze armate». Infine ha preso la parola il comandante della Brigata alpina Julia, il ge­nerale Michele Risi, che ha ricor­dato con dovizia di particolari quella tragica notte di 74 anni fa, quando tra il 28 e 29 marzo 1942 quando finì tragicamente l’epopea di “Nave Galilea”. Seguitissima la Santa Messa ac­compagnata dal Coro amici del­la Montagna di Ragogna e offi­ciata alle spalle del grande mo­numento ad arco dove sono se­gnati i nomi di tantissimi solda­ti alpini periti nell’affondamento. In prima fila, tra le autorità, Agnola per la Regione, Barberio per la Provincia e molti sindaci, anche gli ultimi reduci rimasti di quel triste epilogo, tutti ultra novantenni. Tra questi è stato accolto, quale gradito ospite anch’esso ultranovantenne il bersagliere Alberto Battello, reduce dell’11° reggimento.Musiche e pic­chetto d’onore eseguiti dalla fanfara della Julia che ha reso si­gnificante la commemorazio­ne.

(A. Bidin – Pres. ANB Prov. Udine)