TRIESTE 16 aprile 2016 – "Memoria condivisa"

 

 A TRIESTE  LA  CERIMONIA  ALL’INSEGNA DELLA “MEMORIA CONDIVISA”

 – I Bersaglieri del FVG coordinano la manifestazione – 

Trieste, Piazza Unità d’Italia, sabato 16 apr. 2016 – ore10.00 – La giornata dedicata ai caduti della G.G. inizia  con  la solenne alzabandiera  e la deposizione di due corone in mare, di cui una donata dall’Associazione degli Amici della Croce nera austriaca (simile alla nostra Onorcaduti).

In questo modo, tutte le Associazioni d’Arma del FVG che aderiscono al Progetto Albo d’Oro, supportati dai vari governi della Regione, hanno voluto confermare l’esigenza, oggi più che mai, di una “memoria condivisa”, evidenziata attraverso il ricordo dei Caduti in quella Grande Guerra combattuta con qualsiasi divisa sui fronti del Friuli Venezia Giulia.

Alla presidenza ANB regionale  il privilegio e l’onere di coordinare l’intera manifestazione che si è conclusa  alle ore 18.00 con la suggestiva  cerimonia dell’ammainabandiera ed il concerto alla città da parte della fanfara “E. Toti” di Trieste. Una no-stop  che ha visto alternarsi alla lettura dei nomi dell’Albo d’Oro una moltitudine di gente, associazioni d’ogni genere, studenti, personalità del mondo accademico e della cultura, esponenti di tutte le amministrazioni civili e militari, l’On. Domenico Rossi in rappresentanza del Governo Italiano.

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Moltissime le presenze di familiari, nipoti o pronipoti,  discendenti  di caduti a cui, in vari momenti della giornata, in un clima di assoluta commozione e partecipazione, sono state loro consegnate le medaglie commemorative predisposte dalla Regione FVG;  anche in queste circostanze si è voluto rimarcare  il principio della “condivisione”  consegnando pari riconoscimenti anche ai familiari di caduti italiani che, per ragioni geografiche del tempo, hanno combattuto con altra uniforme.

Quasi tutti gli interventi hanno evidenziato l’importanza della “memoria”;  che “nasce da un conflitto che ha mescolato il sangue di una moltitudine di uomini, rendendoli fratelli in una sorta di patto di sangue da cui far nascere una rigenerata italianità” ha così esordito il Presidente ANB del fvg, “è questa la  memoria da custodire, tenere sempre viva, tramandarla e insegnarla, perché misero diventerebbe il popolo che perdesse la propria memoria, sarebbe un popolo senza storia”.

On Rossi, Pres. Serracchiani e Bers. del fvg

E ancora, il vicepresidente del Consiglio Regionale Paride Cargneluttì “ Una memoria comune e unanime, che deve essere trasmessa, anche per aiutarci a leggere il presente in ricordo delle migliaia di giovani morti, sotto ogni bandiera”. Ma, aggiunge, “la Grande Guerra, dopo Caporetto, divenne una tragedia anche per gli oltre 600 mila friulani che dovettero abbandonare case e terre, e andare profughi in tutto il Paese, isole comprese, ed essere accolti ovunque con sempre tanta generosità ” ,”fu una guerra sbagliata, non risolse i problemi dell’Europa e tutt’ora non abbiamo compreso il vero valore della parola Pace”.

Dunque, “la guerra non è mai una soluzione”, ha ammonito il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, rimarcando quindi l’esigenza di ricordare, per rendere omaggio ai Caduti (lo stesso Domenico Rossi ha osservato come il nonno materno vestì nella prima Guerra mondiale la divisa austroungarica) di una guerra che significò “tragedia, sofferenza, orrore”, per trarre insegnamenti (la Grande Guerra fu il prodromo della seconda Guerra mondiale), per rinnovare la memoria dei valori, per richiamare come dalle trincee del Carso nacque l’unità d’Italia.

Serracchiani

Ad onorare tutti i Caduti anche il presidente degli Amici della Croce nera, Franco Stacul, per il quale appare “doverosa” questa commemorazione congiunta, in cui “si mettono sullo stesso piano tutti i Caduti, senza distinzione tra vincitori e vinti”; tra questi, soprattutto quei 30 mila “giovani del Litorale”, italiani, friulani, sloveni, croati, inquadrati per lo più nell’Infanterie Regiment Feldzeugmeister Georg Freiherr von Waldstätten Nr.97, di cui quasi la metà uccisi in Galizia e sui Carpazi.

L’odierna cerimonia, nella riaffermazione dei valori della Pace e della Libertà, ha rilevato il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, non può non ricordarci “la drammaticità di quella guerra, un conflitto che fu sterminio di massa” e che per Trieste fu di fatto l’inizio di un travaglio che durò per gran parte dello scorso secolo, “in cui nulla fu risparmiato alla città”.

“Una giornata importante e significativa, quella di oggi in piazza Unità d’Italia a Trieste, per commemorare tutti quei giovani, di tutte le parti d’Italia, e nel caso di queste nostre terre che combatterono anche su fronti diversi, a ricordo di tempi terribili che non vogliamo rivivere più”. Con queste parole della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani si è conclusa nel capoluogo regionale l’intensa e partecipata giornata dedicata alla lettura di circa 800 nomi dei Caduti sui teatri di guerra della regione nel primo conflitto mondiale e la contestuale consegna di 52 medaglie commemorative nel centenario della Grande Guerra ai familiari, ai parenti, ai discendenti delle giovani vittime di quella che fu la prima grande carneficina del secolo scorso.

L’odierna iniziativa, come tante altre, è stata resa possibile, come ha sottolineato la presidente Serracchiani, grazie a tutte le Associazioni d’Arma, “che hanno sempre assicurato presenza ed entusiasmo”, nonché anche alla collaborazione di tutti i governi locali : Prefetture, Province, Comuni e Comandi militari.

(Pino IACCA – Pres. ANB Regione FVG)