POCENIA (UD) – Trivio Paradiso

Sabato 7 novembre 2015, in località Paradiso, nel comune di Pocenia (Ud), si è svolta una solenne cerimonia con cui, ogni anno,  i bersaglieri  del F.V.G. vogliono  ricordare l’ultimo fatto d’arme della 1^ Guerra Mondiale ( 4 nov. 1918) svoltosi in quei luoghi, a guerra oramai conclusa ed a soli pochissimi  minuti dall’entrata in vigore dell’armistizio già firmato il giorno prima a Padova.

Ultima battaglia particolarmente cara ai fanti piumati perché, insieme ad un reparto di cavalleria , gli arditi dell’8° bersaglieri, con indomito coraggio ed altissimo amor di Patria, non si sottrassero a l’ultimo assalto contro il nemico in ritirata.

Sul campo, com’è noto, rimasero gli ultimi caduti del conflitto e, tra questi, anche l’ultima Medaglia d’Oro al V.M., il Sottotenente dei bersaglieri Alberto Riva di Villasanta.

Proprio nei pressi del luogo dello scontro, i bersaglieri della provincia di Udine, nel 1998, in occasione dell’80° anniversario della battaglia,  a perenne ricordo  hanno eretto un artistico monumento in mosaico raffigurante un bersagliere ciclista.

Poco distante da questo, all’incrocio stradale chiamato Trivio Paradiso, sorge un’altro monumento che ricorda tutte le vittime di quella battaglia, bersaglieri e cavalieri;  inaugurato nel 1919, alla presenza del duca d’Aosta Emanuele Filiberto di Savoia, e che rappresenta il primo monumento eretto in onore dei soldati italiani morti nella guerra 1915-18.

Alla cerimonia, organizzata dai bersaglieri della provincia di Udine e sviluppata in due tempi presso ciascuno dei  citati monumenti, hanno  partecipato anche le associazioni d’arma della provincia,  autorità civili e militari con particolare riferimento ai bersaglieri dell’11° di Orcenico Sup.

A rendere più suggestiva e significativa la cerimonia e’ stato il messaggio che si è riusciti a confezionare e trasmettere, coniugando il futuro col presente ed il passato:  la presenza di una scolaresca che ha intonato l’inno nazionale all’alzabandiera  e letto, al rintocco della “Campana della Memoria”,  i nomi di novanta caduti dell’Albo d’Oro; la partecipazione di Associazioni, Autorità e Militari  cui compete tramandare la “Memoria”;  la presenza di numerosi familiari  provenienti da varie città d’Italia  ed a cui, in un clima di intensa commozione, è stata consegnata la medaglia commemorativa  del Centenario della G.G.  con inciso il nome del loro congiunto caduto ed offerta dalla Regione  Friuli Venezia Giulia.

A proposito di “Paradiso “

Scrisse Gabriele D’Annunzio

Questi fanti d’Italia, questi cavalieri d’Italia sapevano che stava per scoccare l’ora dell’armistizio. Lo sapevano. Avevano l’ardore in bocca, il vigore nel petto, il cuore palpitante. Erano giovani. Vivevano. Il diritto alla vita stava per essere ricollocato sul dovere del sacrificio. Essi potevano preservare il loro sangue, essi potevano ritenere nel loro pugno la loro sorte. L’ora stava per scoccare. Essi erano inebriati dall’ansia di spingere la vittoria quanto più lontana fosse data al loro soffio, sul suolo riconquistato, prima che quell’ora scoccasse e segnasse il termine raggiunto. Potevano vivere ed incoronarsi. Vollero incornarsi e morire. Al trivio di Paradiso era l’ultima resistenza, quivi era l’ultima gloria dei combattenti, quivi era lo sguardo della Patria, quello sguardo che l’eroe sente sul suo cuore segreto, e il cuore gli balza. Il nemico era protetto da fitte siepi di mitragliatrici e spazzavano la strada. In un attimo fu deliberato l’assalto, fu deliberata la carica. La gente a piedi e quella a cavallo mossero in un solo impeto: lo squadrone dell’avanguardia nella strada; ai lati gli altri due. Il fante cercava di superare il cavaliere, il cavaliere portava in rotta la potenza del fante; mai tanta fraternità d’armi fu più gloriosa. Cedette all’urto fulmineo l’ultimo ostacolo che ci separava dalle terre profanate. L’ora scoccò. Il vinto alzò bandiera bianca. I nostri morti coprivano la polvere, coprivano l’erbe. I nostri feriti sanguinavano mordendo i pugni nel rammarico della corsa interrotta…”

 Il 5 maggio, nell’orazione commemorativa, lo stesso D’Annunzio pronunziò:

“ Per manifestare quel che oggi i sepolcri domandano e comandano al popolo italiano, mi basta di  evocare gli Eroi di Paradiso…”

(Pino Iacca – Pres. Reg. FVG)

A seguire alcune immagini della cerimonia

th_Immag0101

th_Immag0102

th_Immag0118

th_Immag0117

th_Immag0109