Nel 154° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano il Ministro della Difesa Pinotti ha conferito
- la MEDAGLIA D’ARGENTO AL VALORE DELL’ESERCITO
CAPORAL MAGGIORE CAPO (BERS) PASQUALE MELE (8° Rgt.)
Motivazione:
«Bersagliere della “Task Force – Nord”, impiegato come mitragliere di bordo di veicolo tattico, nel corso di un intervento a supporto di un convoglio alleato, veniva colpito da un attacco con ordigno improvvisato che ribaltava il mezzo e lo sbalzava a diversi metri di distanza dallo stesso. Nonostante le gravi ferite riportate, sotto il fuoco di armi portatili e razzi, con straordinario coraggio e forza di volontà’ impugnava l’arma corta in dotazione e forniva sicurezza al personale rimasto intrappolato nel veicolo. Splendida figura di graduato che ha dato lustro e prestigio all’Esercito italiano».
Dijoy Jahan Dusthi (Afghanistan), 2 agosto 2012
- la MEDAGLIA DI BRONZO AL VALORE DELL’ESERCITO al
MARESCIALLO CAPO (BERS) LUCA COSTANZO (8° Rgt.)
Motivazione:
«Comandante di plotone bersaglieri coinvolto in una prolungata imboscata perpetrata da elementi ostili con armi automatiche e mortai, con particolare coraggio ed esponendo a manifesto rischio la propria incolumità fisica, riusciva, con le armi di bordo prima e, successivamente, appiedando e utilizzando il lanciagranate, a neutralizzare la minaccia. Cristallina figura di Comandante che, con il suo agire e il suo ammirevole coraggio, ha contribuito in modo determinante a elevare il prestigio dell’Esercito italiano in un contesto internazionale».
Valle del Gulistan (Afghanistan), 30 giugno 2012
- la MEDAGLIA D’ORO AL VALOR DELL’ESERCITO alla
CAPORAL MAGGIORE SCELTA (BERS) MONICA CONTRAFFATTO ( 1° Rgt.)
Motivazione:
Bersagliere, nel corso di un vile attentato perpetrato a una base operativa avanzata da parte di insorti mediante armi a tiro curvo, anteponendo l’incolumità dei colleghi alla propria, dopo l’arrivo di una prima bomba da mortaio faceva sgomberare la propria tenda, indicando ai propri commilitoni di recarsi nei bunker e salvando loro, di fatto, la vita. Mentre si portava al proprio mezzo per attuare le azioni di contrasto, rimaneva gravemente ferita dall’esplosione di un ulteriore granata che colpiva la stessa area e, malgrado il lancinante dolore, con spiccato coraggio rifiutava le prime cure e incitava i propri commilitoni alla reazione, prima di accasciarsi stremata.
Valle del Gulistan (Afghanistan), 24 marzo 2012